Eretto nel periodo del regno del ghibellino Ezzelino III da Romano detto il Feroce (1194 – 1259) (http://it.wikipedia.org/wiki/Ezzelino_III_da_Romano ) per la difesa del territorio dei Conti di Lozzo, il Castello di Valbona assunse dopo il 1312, quando fu conquistato dagli Scaligeri, una vera e propria posizione strategica perché al centro delle strade che provenivano da Montagnana e da Este, al confine tra i territori di Padova, Vicenza, Verona. Fu un punto di riferimento obbligatorio per le guerre che in quegli anni opponevano Padovani, Scaligeri, Estensi e Vicentini.
I Carraresi probabilmente dal 1338 lo restaurarono e lo fortificarono; sopra entrambe le porte, in pietra bianca, c’è l’insegna personale di Ubertino I da Carrara, cioè l’elmo sormontato da un saraceno con le corna; però tale insegna fu adottata anche da Francesco I e dal figlio. Con la caduta dei Carraresi dopo il 1400 e con il passaggio sotto la dominazione veneziana, il castello perse importanza come vera e propria fortificazione; mantenne però fondamentali caratteristiche di posto di osservazione e di controllo, se si pensa che nella guerra di Cambrai (1509-1518) un certo Cucchin, veronese, se ne impadronì in nome del re di Francia e vi stette con una guarnigione per un lungo periodo. Esso passò in seguito a numerosi proprietari, tra cui soprattutto i Barbarigo. Oggi è di proprietà dei Conti Albrizzi.
Il castello di Valbona ha una pianta rettangolare di 40 metri x 25; dispone di sei torri di cui quattro (ai lati sud e nord) esagonali, e due (nel mezzo dei lati di oriente e di occidente) quadrate; tutte queste torri minori sono alte circa metri 16.30; proprio nel mezzo del castello sorge la torre maestra che raggiunge 22 metri. Le mura sono alte 11 metri e ne misurano 1 di spessore alla base, restringendosi alla fine a 0.50 metri.
Le porte sono due, alte 4 metri, una a oriente l’altra a occidente; la seconda, oltre ad avere l’insegna in pietra bianca di Ubertino I, ha anche, pure in pietra, lo stemma dei Carraresi. Le porte avevano sicuramente il ponte levatoio in quanto un profondo vallo pieno d’acqua circondava interamente la struttura. Il castello ha all’interno due cortili e mantiene tutto l’aspetto austero e militare del passato.
Il Castello è nell’area del bacino termale di Abano e Montegrotto, in provincia di Padova, con acque salso-bromo-iodiche che appartengono alla categoria delle acque sotterranee profonde che provengono dai bacini incontaminati dei Monti Lessini, nelle Prealpi, defluendo nel sottosuolo attraverso la roccia calcarea arrivando fino ad una profondità di 2000-3000 metri: là viene trattenuta ad alta temperatura e a una forte pressione per un percorso di circa 80 chilometri durante un periodo medio di 25/30 anni, arricchendosi di sali minerali, fino ad scaturire nella zona termale, dove sgorga ad una temperatura di 87°C. Gli hotel di DDIVE sono stati selezionati proprio a Montegrotto Terme.
Utilizzando il sito, accetti l'utilizzoInformativa: Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie Maggiori informazioni
Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.